Dorothy Bhawl, Gianpietro Moretti
Metamorfosi & incanto
Dal 14 febbraio al 22 marzo 2025
Inaugurazione: venerdì 14 febbraio, ore 17.00

Nella mostra “Metamorfosi e Incanto”, le opere del maestro scultore Moretti dialogano con le fotografie dissacranti di Dorothy in un affascinante incontro tra passato e presente.
Gianpietro Moretti, con la sua abilità nel creare forme armoniose e senza tempo, evoca l’essenza atemporale della bellezza classica, trasformando il marmo freddo in figure vibranti di vita. Le sue opere trasmettono un senso di eternità e immobilità, radicate nella tradizione e nella maestria artigianale.
Dorothy Bhawl, d’altra parte, utilizza la fotografia per trasformare la realtà in visioni oniriche e surreali. Attraverso la sua visione, l’alchimia e la luce nello studio dello scultore, le sue immagini rivelano mondi nascosti e mutevoli, suggerendo una continua trasformazione e un viaggio nell’ignoto fondendosi con i soggetti candidi del Moretti. Le sue fotografie sono un invito a vedere oltre l’apparenza, a esplorare le metamorfosi della realtà attraverso un obiettivo unico.
Insieme, le opere di Moretti e Bhawl creano un dialogo visivo che esplora la tensione tra staticità e cambiamento, tra concretezza e illusione. La mostra invita il visitatore a riflettere sul concetto di bellezza e trasformazione, offrendo un’esperienza sensoriale avvolgente e incantevole.

Gianpietro Moretti

I milioni di colpi di scalpello e martello dati alla pietra, l’esperienza maturata nella bottega rinascimentale ereditata dal padre, lo rendono il punto di riferimento creativo più rappresentativo nell’odierno mondo della pietra bresciana.
Nei lavori di Moretti sembra che il tempo si sia fermato fissando il metaforico rapporto tra la forma materiale ed estetica definita e l’altra che attiene all’invisibile inquietudine della mente e del cuore, nella sottile descrizione del senso percettivo dell’essere.

Dorothy Bhawl

Da sempre indaga tra le contraddizioni e le aberrazioni della società contemporanea e lo fa allestendo i suoi inconfondibili set fotografici, creando opere capaci di coniugare realtà e finzione in un gioco riuscitissimo di cui è sapiente regista, scenografo e creatore di ogni singolo elemento. Le sue opere ricostruiscono in un contesto reale un imponente carattere simbolico che spazia dalla moderna “icona” social alla più mistica e ascetica alchimia. In un periodo in cui la bulimica produzione di immagini ci ha abituato a livelli di omologazione ormai preoccupanti, la sua immediata identificazione lo rendono un protagonista di assoluto rilievo nel panorama della fotografia e dell’arte italiana.