Palazzo Martinengo Colleoni

Un luogo di conoscenza, riflessione, ricerca sulla fotografia italiana, sulla sua storia e i suoi protagonisti, sulla sua identità.

Uno spazio aperto alla discussione sul linguaggio visivo, sulle tendenze che caratterizzano oggi la fotografia italiana e sulle sue prospettive future.

Questo è il Macof – Centro della fotografia italiana, nato nel maggio 2016, nell’importante sede del palazzo barocco Martinengo Colleoni nel centro di Brescia, dalla progettualità di Renato Corsini, che ne è il direttore artistico, con la collaborazione di Gianni Berengo Gardin e Uliano Lucas, indiscussi protagonisti della fotografia italiana, e delle storiche della fotografia Tatiana Agliani e Giovanna Bertelli.

La collezione permanente

Asse portante del Centro è una mostra permanente che ricostruisce la storia della fotografia italiana del secondo Novecento.

Un viaggio nelle “icone” della fotografia italiana e nelle storie dei suoi maggiori protagonisti, ma anche un percorso ragionato nell’evoluzione, negli interessi e nelle scelte estetiche e culturali della fotografia italiana.

250 immagini di 48 autori, che spaziano dalla fotografia documentaria e giornalistica a quella di moda, dal ritratto alla fotografia di ricerca, dalla pubblicità alla fotografia di paesaggio e raccontano la ricchezza di stili e di personalità della fotografia italiana.

Mostra permanente

interno1_300

Le attività

Intorno a questa collezione e all’ampiezza di suggestioni che offre si sviluppa l’attività del Macof, che si dipana in più direzioni

  • mostre temporanee su aspetti, momenti, autori, della storia della fotografia italiana
  • incontri con i fotografi
  • dibattiti, conferenze e seminari
  • rassegne cinematografiche sulla fotografia
  • attività didattiche e di formazione

L’obiettivo è quello di proporre percorsi di racconto e di ragionamento sulla fotografia, seguendo le molteplici possibilità di lettura che essa offre – come fonte storica, linguaggio, forma d’arte, specchio del vissuto collettivo – in un intreccio costante tra il lavoro di studio e di divulgazione sulla memoria e la riflessione critica sullo statuto ontologico dell’immagine fotografica e sul suo futuro in un Terzo millennio segnato dall’epocale passaggio dalla fisicità della fotografia analogica alla virtualità di quella digitale.

Il palazzo

Eretto nella prima metà del Settecento su progetto dell’architetto bolognese Alfonso Torreggiani per volere della famiglia Martinengo Colleoni di Malapaga, il palazzo, oggi di proprietà comunale, è un importante esempio del barocchetto bresciano.

Sorge nel centro della città, all’angolo fra via Moretto e via Cavour, in una zona ricca di musei e di offerte culturali. Fino al 2009 è stato sede del tribunale e, restaurato nel 2015, ospita oggi il laboratorio teatrale della Fondazione Idra, l’Urban Center, che offre informazioni sui progetti di riqualificazione urbana di Brescia, e l’associazione dei giovani artigiani.

Al piano “nobile” il Macof anima le sale affrescate del palazzo di racconti e progetti sulla fotografia.

Palazzo Martinengo Colleoni