Natalia Elena Massi
Consumer bene[fit]
Dal 21 ottobre al 19 novembre
La società moderna oggi ci spinge sempre più alla ricerca della felicità a tutti i costi, superficiale ed inconsistente: una felicità effimera. Siamo continuamente soggetti a bombardamenti mediatici e ‘abboccare all’amo’ per noi è più facile di quanto sembri.
Siamo disposti a tutto per avere una infinitesima frazione di felicità. Ma a quale prezzo? Non è solo una mera questione economica, in ballo c’è molto di più, tutto questo coinvolge parti importanti di noi, persino il nostro stesso corpo. Il cervello che non ragiona più è sottovuoto, il cuore che rincorre le futilità delle cose è rotto/malato, non è un caso che esistano modi di dire come “mi rodo il fegato, mi faccio il fegato grosso”: ad indicare situazioni in cui si cerca qualcosa senza successo e il nostro fegato ne risente/soffre.
Questa felicità effimera una volta svanita ci lascia un vuoto interiore di gran lunga superiore rispetto a quello che avrebbe dovuto colmare. Pensiamo di essere liberi ma in realtà non lo siamo. Sempre alla ricerca di conferme dalla comunità o gruppo di appartenenza, cerchiamo continuamente l’approvazione di chi ci sta vicino e siamo sempre di più spinti a conformarci alla massa.
Il progetto vuole essere denuncia della società contemporanea e di come questa spinga a tenere certi comportamenti fortemente consumistici e a volte anche poco etici. Nelle immagini, formalizzate in stampe di grande formato su tessuto, sono stati utilizzati animali o parti di essi giocando in modo ironico su terminologie consuete e figure retoriche consolidate nella lingua italiana si genera un forte contrasto tra la rappresentazione di questo nostro mondo patinato che ci siamo creati e che pensiamo ci rappresenti e la realtà delle cose.
La performance, parte integrante di questa esposizione, si configura come un antidoto al consumismo dilagante, un vero e proprio “mantra” contro la corsa sfrenata alla felicità effimera.