Project Description

Nel secondo dopoguerra la fotografia italiana conosce un periodo di grande vivacità. Abbandona le funzioni di propaganda che le erano state attribuite durante il periodo fascista e si apre a nuovi percorsi estetici e narrativi in larga parte legati al racconto della realtà.

Sono gli anni del neorealismo cinematografico e letterario, anni in cui una parte del mondo intellettuale e della società civile guarda con speranza alla costruzione di una nuova Italia democratica e la fotografia diventa un efficace strumento per interrogarsi e riflettere sul proprio tempo e la propria società.

Dalle pagine dei principali settimanali, autori come Federico Patellani e Federico Garolla raccontano quindi l’Italia della Ricostruzione, le realtà sociali del paese e i suoi problemi, ma danno anche voce ai nuovi bisogni di evasione e spensieratezza della popolazione con immagini sui concorsi di Miss Italia e sui personaggi del cinema e della cultura. Nel mondo del fotoamatorismo, circoli come la Gondola a Venezia, presieduto da Paolo Monti, e l’Unione fotografica, diretta da Pietro Donzelli a Milano, si allontanano dalle ricerche formali degli anni trenta per una fotografia che unisca alla compiutezza estetica una nuova aderenza al vero. Nino Migliori indaga con toni delicati e un forte intimismo la trama delle abitudini, dei costumi e delle relazioni sociali dei paesi della bassa padana, Enzo Sellerio coglie atmosfere e scene di strada della sua Sicilia, e un autore come Mario Giacomelli ritrae situazioni di vita e di lavoro nelle campagne marchigiane, con un bianco e nero dai contrasti duri ed esasperati.

Ma sono soprattutto alcuni giovani, che a Milano hanno il loro punto d’incontro al bar Jamaica nel quartiere di Brera e che a Roma si uniscono nella cooperativa Realfoto, a farsi in particolare interpreti di questo bisogno di scoprire e testimoniare le realtà del paese. Sono autori come Mario Dondero, Caio Mario Garrubba, Franco Pinna, Antonio e Nicola Sansone, protagonisti di una fotografia colta e matura, attraversata da molti rimandi letterari e cinematografici, che si impegnano in lunghe inchieste sulla vita delle classi popolari, sul mondo del lavoro e sul Meridione d’Italia, ma realizzano anche lunghi racconti di viaggio e fotografano un mondo dell’arte e della cultura animato dallo loro stessa idealità etica e politica.